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Neve, ghiaccio e animali

La Terra è stagionalmente coperta di ghiacci per più del 50% della sua superficie e neve e ghiacci perenni sono presenti su circa il 10% della terraferma.

Diversi sono gli animali che spendono la maggior parte del loro tempo in zone coperte da ghiaccio e neve, ma esistono anche molte specie che utilizzano occasionalmente in vari modi queste aree. Ghiacciai e zone nevose vengono utilizzate come rifugio, per cercare e nascondere cibo, per nidificare, giocare e spostarsi

L’importanza di neve e ghiacci per gli animali

Animali adulti e giovani di diverse specie sono stati visti giocare con la neve, uno stimolo che sembra indurre gli animali ad iniziare questo comportamento. Alcuni esempi sono il cervo reale (Cervus elaphus), il bighorn (Ovis canadensis) e l’orso bruno (Ursus arctos) (ovviamente gli esseri umani rientrano nell’elenco), tuttavia ancora poco si conosce di questo aspetto in altre specie.

Gli animali inoltre utilizzano la neve come fonte di acqua. Alcuni ricercatori hanno suggerito che le renne ingeriscano neve anche per diminuire la propria temperatura corporea in caso di bisogno.

Siamo abituati a pensare alla neve legata alla stagione invernale, ma anche in estate animali come la renna e la pernice coda bianca (Lagopus leucura) cercano riparo in zone innevate. E durante il giorno diverse specie, in particolare gli ungulati, compiono migrazioni verticali spostandosi ad altitudini maggiori.

I predatori come il lupo e il puma sfruttano il minor carico delle proprie zampe sulla neve per muoversi in modo più efficiente rispetto ad alcune prede, come per esempio la capra delle nevi (Oreamnos americanus).

Come riportato per il ghiottone (Gulo gulo), zone innevate potrebbero permettere ai predatori di conservare le carcasse delle prede anche durante l’estate. In generale, le carcasse di prede e predatori morti per varie cause, i loro peli, penne, ossa etc.  in questi ambienti vengono sfruttate dai microorganismi che vivono nel ghiaccio e nella neve.

Ma non sono solo i mammiferi ad utilizzare queste aree. Artropodi portati dal vento possono rimanervi intrappolati e attirare predatori, tra cui altri artropodi e uccelli, in particolare in estate. Esistono persino i cosiddetti vermi del ghiaccio (Mesenchytraeus solifugus) che vivono nei ghiacciai nel nord-ovest del Nord America e che costituiscono una fonte di cibo per diversi animali.

Ghiottone, Di User:MatthiasKabel - Opera propria, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1493185

L’effetto dei cambiamenti climatici

In inverno gli animali selvatici dalle aree temperate a latitudini più elevate devono adattarsi alle condizioni climatiche. Tra i cambiamenti ambientali che l’inverno porta con sé c’è ovviamente la neve. Gli studi ci dicono che gli animali sono influenzati dalla presenza della neve, per esempio si muovono meno, sono meno attivi, cambiano l’habitat che usano di solito, sono più esposti al rischio di essere predati etc. 

Alcuni animali cambiano il colore della pelliccia durante i mesi invernali attraverso la muta. Questo meccanismo è regolato dal numero di ore di luce durante il giorno. Il cambiamento climatico sta portando ad una diminuzione dei giorni in cui è presente neve al suolo, soprattutto nelle regioni temperate.

Gli scienziati hanno quindi iniziato a notare uno squilibrio temporale tra il periodo innevato e il cambiamento di colore degli animali, che potrà diventare sempre più marcato con l’aumentare degli effetti del cambiamento climatico. La pelliccia di colore diverso serve alle prede per mimetizzarsi e sfuggire ai predatori e a questi ultimi per essere meno visibili. Se però la muta non coincide più con la caduta della neve, gli animali si trovano con un colore diverso rispetto a quello dello sfondo, del panorama. Un altro rischio è che gli animali, come l’orso bruno, che riprendono la propria attività in primavera in base alla copertura di neve lo facciano troppo presto.

Inoltre, se le temperature invernali dovessero aumentare ulteriormente, ne risentirebbero la fertilità, la maturità sessuale degli individui e la taglia dei cuccioli.

Una spessa copertura di neve garantisce isolamento termico agli animali che utilizzano l’ibernazione come strategia di sopravvivenza. In alcune zone la temperatura sopra lo strato di neve oscilla molto, ma sotto rimane più o meno stabile, condizione ideale per gli animali. Se però la copertura di neve dovesse diminuire, cosa che in alcune aree sta già avvenendo a causa dei cambiamenti climatici, le specie che vanno in ibernazione, non trovando più quelle condizioni di stabilità di temperatura, potrebbero andare incontro ad un’alta mortalità.

I cambiamenti climatici non influenzano solo gli animali, possono avere un impatto diretto sull’uomo avendo delle ripercussioni sui servizi che gli ecosistemi svolgono per noi.

Tutti gli animali che frequentano le aree innevate o con ghiacci le utilizzano e devono adattarsi a condizioni spesso estreme. Ancora molto ci resta da scoprire, ma è chiaro che questi ecosistemi sono più importanti di quanto pensassimo per moltissime specie diverse che li frequentano tutto l’anno o in alcuni periodi.

Riferimenti

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